Buona Festa di San Sebastiano a tutti!
Ricordiamo la celebrazione di questa sera a Vigonza alle ore 20.00
animata dal coro "Quinto suono"
animata dal coro "Quinto suono"
cui seguirà cioccolata calda per tutti in patronato!
Vi aspettiamo
don Cornelio e don Vincenzo
S. Sebastiano, patronato di Vigonza - PD |
"Questa
festa ci aiuta ad essere comunità!
Pensavo
alle frecce. Le frecce… mi colpisce questo strumento. Mi colpisce perché spesso,
passando per il patronato le prendo in mano e ci gioco. Mi ricorda quando ero bambino e giocavo a costruire arco e frecce. Mi piace spostarle e
risistemarle. E mi colpiva questo numero così perfetto, nella nostra statua in
centro parrocchiale.
Tre
frecce. La perfezione. Tre frecce appuntite, di legno. Tre.
Volevo
oggi provare a dare un nome a queste tre frecce. Dare loro un senso che ci
aiuti a crescere insieme come comunità e come unità pastorale.
- la prima freccia è la FORMAZIONE:
Sebastiano è nato e cresciuto cristiano. Un po’ come noi.
Non è di quei convertiti del passato che a me un po’ spaventano. È uno di noi. La
mamma gli avrà insegnato il segno della croce e le preghiere, insieme avranno
celebrato con la comunità di Milano il ricordo della santa cena di Gesù.
Il centro parrocchiale ha il suo
nome anche per questo. Amici il nostro Centro Parrocchiale è e deve essere
luogo di formazione. Non perché lo dicono i preti ma perché noi lo sentiamo
così. Penso che don Vittorio quando lo ha pensato e voluto, voi comunità che lo
avete, passatemi il termine veritiero, pagato, don Cornelio e i cappellani che
con lui sono stati qui presenti, credessero fermamente in questo. Il centro
parrocchiale è un luogo di educazione. Un grande e bel contenitore in cui
mettere insieme la formazione della persona nella sua interezza: dalla vita
alla fede, dal gioco all’impegno.
La storia mi dice che il centro
parrocchiale un tempo era in mano al cappellano: ora il cappellano di Vigonza
sapete bene che non c’è più e l’intraprendenza, cara comunità è nostra!
Passiamo allora volentieri dalla lamentela, dalla nostalgia alla passione
educativa, alla voglia di trovarci come nuove generazioni per crescere e far
conoscere il più bel senso della nostra vita: Gesù. Solo così questa freccia
non ci farà morire ma ci farà vivere!
- la seconda freccia è la TESTIMONIANZA:
Sebastiano non si è mai vergognato del Vangelo. Non gli ha
fatto problema alcuno che il suo “datore di lavoro” Diocleziano lo
perseguitasse. Un antico reato di mobbing sul lavoro. La sua testimonianza va
oltre.
Io mi vergogno? Ho paura di dire quello che penso di Gesù?
di Dio? Ho paura di parlare con amore e affetto della mia comunità
parrocchiale, come mi piacerebbe come la sogno? O lascio che la critica e il
rimpianto mi pervadano e così, magari con la lacrima di Pierrot, guardo la fine
di un’era senza fare nulla per cambiare?
Non vivere la vita accontentandoti del poco. Ama, sogna,
vivi! Dai la tua testimonianza! Solo così questa freccia non ci farà morire ma
ci farà vivere!
- la terza freccia è la COMUNITÀ:
Sebastiano
è rimasto a Roma fino alla fine. Non è scappato. Ci è stato anche se perseguitato.
Non ha fatto un passo indietro. Quella era la sua comunità!
Mi
interrogano sempre personaggi così. Anche a me verrebbe più facile darmela a
gambe quando le cose non vanno, quando si fa fatica. Il nostro Santo ci dice:
AMA LA TUA COMUNITA’, sii a lei affezionato. Non è la comunità di don Cornelio
o del prete di turno ma è la TUA comunità. La NOSTRA comunità. Interessati,
vivila, amala. Solo così questa freccia non ci farà morire ma ci farà vivere!
Cari amici, San Sebastiano ci sia di esempio e di conforto.
La vita di formazione, di testimonianza e di comunità non è una strada facile,
simpatica, di moda e in discesa. È una via impegnativa, a volte aspra, fuori
moda ma evangelica!
La vita comunitaria è sempre stata per me un sogno, non
perché irrealizzabile, fuori dall’ordinario o impossibile ma perché mi
entusiasma e mi fa continuare a credere nella nostra umanità. Crediamoci
insieme in questa umanità che sa servire e servirsi l'un l'altra, amici! E buona festa della nostra comunità!"
don Vincenzo
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