mercoledì 20 gennaio 2016

20 GENNAIO, SAN SEBASTIANO

Buona Festa di San Sebastiano a tutti!
Ricordiamo la celebrazione di questa sera a Vigonza alle ore 20.00
animata dal coro "Quinto suono"
cui seguirà cioccolata calda per tutti in patronato!
Vi aspettiamo
don Cornelio e don Vincenzo

S. Sebastiano, patronato di Vigonza - PD

"Questa festa ci aiuta ad essere comunità!
Pensavo alle frecce. Le frecce… mi colpisce questo strumento. Mi colpisce perché spesso, passando per il patronato le prendo in mano e ci gioco. Mi ricorda quando ero bambino e giocavo a costruire arco e frecce. Mi piace spostarle e risistemarle. E mi colpiva questo numero così perfetto, nella nostra statua in centro parrocchiale.
Tre frecce. La perfezione. Tre frecce appuntite, di legno. Tre.
Volevo oggi provare a dare un nome a queste tre frecce. Dare loro un senso che ci aiuti a crescere insieme come comunità e come unità pastorale.
  •      la prima freccia è la FORMAZIONE:

Sebastiano è nato e cresciuto cristiano. Un po’ come noi. Non è di quei convertiti del passato che a me un po’ spaventano. È uno di noi. La mamma gli avrà insegnato il segno della croce e le preghiere, insieme avranno celebrato con la comunità di Milano il ricordo della santa cena di Gesù.
            Il centro parrocchiale ha il suo nome anche per questo. Amici il nostro Centro Parrocchiale è e deve essere luogo di formazione. Non perché lo dicono i preti ma perché noi lo sentiamo così. Penso che don Vittorio quando lo ha pensato e voluto, voi comunità che lo avete, passatemi il termine veritiero, pagato, don Cornelio e i cappellani che con lui sono stati qui presenti, credessero fermamente in questo. Il centro parrocchiale è un luogo di educazione. Un grande e bel contenitore in cui mettere insieme la formazione della persona nella sua interezza: dalla vita alla fede, dal gioco all’impegno.
            La storia mi dice che il centro parrocchiale un tempo era in mano al cappellano: ora il cappellano di Vigonza sapete bene che non c’è più e l’intraprendenza, cara comunità è nostra! Passiamo allora volentieri dalla lamentela, dalla nostalgia alla passione educativa, alla voglia di trovarci come nuove generazioni per crescere e far conoscere il più bel senso della nostra vita: Gesù. Solo così questa freccia non ci farà morire ma ci farà vivere!
  •       la seconda freccia è la TESTIMONIANZA:

Sebastiano non si è mai vergognato del Vangelo. Non gli ha fatto problema alcuno che il suo “datore di lavoro” Diocleziano lo perseguitasse. Un antico reato di mobbing sul lavoro. La sua testimonianza va oltre.
Io mi vergogno? Ho paura di dire quello che penso di Gesù? di Dio? Ho paura di parlare con amore e affetto della mia comunità parrocchiale, come mi piacerebbe come la sogno? O lascio che la critica e il rimpianto mi pervadano e così, magari con la lacrima di Pierrot, guardo la fine di un’era senza fare nulla per cambiare?
Non vivere la vita accontentandoti del poco. Ama, sogna, vivi! Dai la tua testimonianza! Solo così questa freccia non ci farà morire ma ci farà vivere! 
  •          la terza freccia è la COMUNITÀ:

Sebastiano è rimasto a Roma fino alla fine. Non è scappato. Ci è stato anche se perseguitato. Non ha fatto un passo indietro. Quella era la sua comunità!
Mi interrogano sempre personaggi così. Anche a me verrebbe più facile darmela a gambe quando le cose non vanno, quando si fa fatica. Il nostro Santo ci dice: AMA LA TUA COMUNITA’, sii a lei affezionato. Non è la comunità di don Cornelio o del prete di turno ma è la TUA comunità. La NOSTRA comunità. Interessati, vivila, amala. Solo così questa freccia non ci farà morire ma ci farà vivere!

Cari amici, San Sebastiano ci sia di esempio e di conforto. La vita di formazione, di testimonianza e di comunità non è una strada facile, simpatica, di moda e in discesa. È una via impegnativa, a volte aspra, fuori moda ma evangelica!
La vita comunitaria è sempre stata per me un sogno, non perché irrealizzabile, fuori dall’ordinario o impossibile ma perché mi entusiasma e mi fa continuare a credere nella nostra umanità. Crediamoci insieme in questa umanità che sa servire e servirsi l'un l'altra, amici! E buona festa della nostra comunità!"
don Vincenzo

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